Acerbi, Francesco Enrico (1785 - 1827)
Dottrina teorico-pratica del morbo petecchiale con nuove ricerche intorno l'origine, l'indole, le cagioni predisponenti ed effettrici, la cura e la preservazione del morbo medesimo in particolare, e degli altri contagi in generale Milano, Giovanni Pirotta, 1822
In-8° (mm). XI, [1], 483, [1] pagine, con 9 tabelle ripiegate. Qualche leggera fioritura sulle carte. Legatura coeva in mezza pergamena con angoli, carta marmorizzata ai piatti, dorso liscio con titolo manoscritto, segnalibro in seta verde. Al contropiatto anteriore numeri manoscritti ad inchiostro '40.16'.
Prima edizione dell'opera più nota e importante del medico milanese Francesco Enrico Acerbi, famoso anche per essere stato amico fraterno di Alessandro Manzoni e di sua madre, Giulia Beccaria. Un passo della Dottrina di Acerbi è riportato alla lettera in un passaggio de I Promessi Sposi in cui si descrive la peste, unico caso di citazione di un autore vivente all'interno del romanzo manzoniano.
In questo trattato, anticipando le teorie batteriologiche di Pasteur e Koch, fu tra i primi ad abbandonare l'idea che le cause dei contagi andassero ricercate in fantasiose ipotesi legate alle esalazioni terresti o alle influenze cosmiche. Egli ipotizzò invece che, nelle epidemie, fosse la trasmissione di "minuti esseri morbigeni" a causare la diffusione del morbo. Pur non conoscendone la precisa natura e non avendone ancora meglio individuato le caratteristiche, riconosceva la matrice organica di questi esseri che "si sviluppano, vivono e si moltiplicano a danno dell'uomo”, e soprattutto erano in grado di riprodursi "secondo le leggi comuni di tutti gli esseri dotati di vita”.
Anche a livello di metodologia scientificha di ricerca, Acerbi risulta all'avanguardia, suggerendo di approfondire le analisi al microscopio esaminando attentamente, sia negli individui malati ancora vivi che nei cadaveri, la cute segnata dalle petecchie, cioè le macchie di pus. Non stupisce quindi che nell'opera l'Autore menzioni il lavoro di Luigi Sacco (1769-1836), medico pioniere della vaccinazione contro il vaiolo.