Alighieri, Dante (1265-1321)
La Divina Commedia... giusta la lezione del Codice Bartoliniano. Volume primo [-III Parte II] Udine, Fratelli Mattiuzzi nella Tipografia Pecile, 1823-1828
Un'opera in tre volumi (di cui il III in due parti) in-8° (mm 212x132), legata in quattro tomi. I: [42], LXXII, [2], 330 pagine. Con 2 tavole calcografiche fuori testo; II: [2], 265, [7] pagine; III.I: LI, [1], 790, [2] pagine; III.II: VII, [3], 323, [1] pagine. Legatura coeva in mezzo marocchino verde, carta marmorizzata ai piatti, dorso liscio con titolo in oro e fregi stampati a secco e in oro. Tagli spruzzati in blu e arancione. Esemplare in buono stato di conservazione, fioriture, abrasioni ai piatti.
Provenienza: Principe di Venosa (timbro ovale con stemma nobiliare - fusione dei blasoni Boncompagni e Ludovisi che risale all'inizio del XVIII secolo - ai frontespizi. La famiglia Ludovisi acquisì il principato di Venosa nel 1622 con il matrimonio di Niccolò I Ludovisi con la principessa Isabella Gesualdo. L'ultimo dei Boncompagni-Ludovisi a detenere il feudo di Venosa fu Antonio (1735-1805); Paolo Cagna Ninchi (ex libris al contropiatto anteriore di ogni volume).
Importante edizione curata dall'abate Quirico Viviani (1780-1835), discepolo del Cesarotti che lo definì «giovane ingegno cui le Muse allattar quant'altri mai» e basata sul Codice Bartoliniano della Biblioteca Arcivescovile di Udine, così denominato dal conte Giovanni Antonio Bartolini (1770-1824), che lo acquisì nel 1817.
L'utilizzo che Viviani fece di questo manoscritto diede vita a un'aspra polemica: per primo il Fiammazzo, poi supportato dal Foscolo, accusò l'abate di aver manipolato il codice alterandone il testo in maniera vergognosa. Viviani, più interessato ad accreditare la presenza di Dante in Friuli poichè ospite di Enrico II, conte di Gorizia, piuttosto che affrontare complesse questioni filologiche, fece disegnare un ritratto di Dante nella grotta di Tolmino, giurisdizione del conte, alludendo al fatto che il codice «dovesse essere scrittura o dettatura dello stesso autore» e non volle prestare ascolto a nessuno dei prudenti consigli indirizzatigli dai critici amici, neanche quello del celebre Vincenzo Monti. La storia di questo Codice, incrementata da notizie varie intorno al poema dantesco e agli ultimi anni di vita del suo autore, è descritta nella Dedicatoria compilata dagli editori e intitolata Alla nobilissima donna Anna di Schio Serego Alighieri.
Le due tavole incise su rame incluse nel Volume primo raffigurano risettivamente un Saggio di caratteri dai diversi codici consultati per la definizione del testo della Commedia (cod. Bartolini, cod. Trivulziano, cod. Fontanini) e - come già accennato - Dante alla grotta del Tolmino. Questa seconda è incisa da Giacomo Aliprandi (1775-1855) su disegno di Giovanni Andrea Darif (1801-1870).
Four volumes, 8° (212 x 132 mm). I: [42], LXXII, [2] 330 pages. Two engravings showing respectively some leaves from the manuscripts used for the edition, and Dante in the cave of Tolmino (Dante alla Grotta di Tolmino), engraved by Giacomo Aliprandi (1775-1855) after Giovanni Andrea Darif (1801-1870); II: [2], 265, [7]; III.I: LI, 790, [2]; III.II: VII, [3], 323, [1] pages. Uniformly bound in green half-morocco, marbled covers slighlty abraded. Smooth spines with gilt lettering. A very fine copy, some foxing.
Provenance: Principe di Venosa (stamp on the title-pages); Paolo Cagna Ninchi (ex libris on the pastedown of each volume).
The Divina Commedia edited by Quirico Viviani (1784-1835), who based the text on the codex Bartoliniano of the Biblioteca Arcivescovile in Udine, so named after his earlier owner Giovanni Antonio Bartolini (1770-1824). The first two volumes of the edition contain the three cantiche, the third volume includes the essays Ragionamento sopra Dante by Francesco Torti (1763-1842) and Il secolo di Dante by Ferdinando Arrivabene (1770-1834), while the fourth and last volume presents an etymological dictionary by Viviani himself.
Mambelli, n. 136; De Batines, I, pp. 157-159; Gamba, 406; Brunet, II, 508. Graesse, II, p. 331.