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Anakreon (c. 560 - 480 a.C.)

[In greco] Anakrèontos Teìou Méle praefixo commentario et variant. lect. Parma, Giambattista Bodoni, 1791

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Un bijou typographique (Antoine Augustin Renouard)
Anakreon (c. 560 - 480 a.C.). [In greco] Anakrèontos Teìou Méle praefixo commentario et variant. lect.. Parma, Giambattista Bodoni, 1791

In-16° (mm 103x70). Segnatura: [π]2, a-p4, a-p4, q2. Manca la carta q2 bianca; stampata al solo recto la carta [π]1). [4], 120, 122 pagine. Carattere greco e romano. Testo greco e latino. Al frontespizio medaglione inciso su rame da Giuseppe Lucatelli (1751-1828) con ritratto dell'Autore; al recto di c. [π]2 medaglione inciso su rame con ritratto del dedicatario, José Nicolas de Azara (1730-1804). Raffinata legatura coeva in marocchino rosso. Piatti inquadrati da sottile cornice e interamente decorati in oro da filetti puntiformi, intrecciati a formare un motivo a nido d'ape, perfettamente regolare, con una piccola stella all'interno di ogni rombo. Dorso a quattro nervi, con doppio tassello in marocchino verde con titolo breve in oro e data, tagli dorati. Contropiatti e sguardie in seta azzurra. Cuffie restaurate. Esemplare in ottimo stato di conservazione.

'Leggiadra edizioncella' - come la definisce De Lama (II, p. 66) - dei versi di Anacreonte, stampata da Bodoni nel 1791.

Dopo le prime impressioni del lirico greco realizzate dallo stampatore ducale nel 1784 e nel 1785, per offrire un saggio dei nuovi caratteri greci modellati su quelli cinquecenteschi di Henri Estienne, nel 1791 Bodoni ripropose sul mercato due diverse edizioni di formato differente - in octavo e in sedicesimo - che nulla hanno da invidiare, per eleganza e raffinatezza, a quelle del decennio precedente.

Alla medaglia incisa con il ritratto di profilo del poeta Anacreonte, le edizioni del 1791 aggiungevano il ritratto calcografico del dedicatario dell'opera, il marchese di Nibiano e consigliere del re Carlo III di Spagna, José Nicolas de Azara. Fedele amico di Bodoni, Azara aveva giocato un ruolo non secondario nelle stampe a caratteri greci del tipografo di Saluzzo ed era stato sicuramente anche grazie a lui che Bodoni era giunto alla realizzazione di un nuovo set di caratteri rispetto a quelli già utilizzati, nel 1780, per un'edizione di Teocrito. Era stato infatti il diplomatico spagnolo a scrivergli di desiderare che "il greco fosse un poco meno sottile, perchè al occhio mio almeno fa meglio il profilo un poco più grosso" (Azara-Bodoni I, p. 18). Seguendo queste e altre suggestioni, il tipografo si era così deciso a far rivivere lo splendore dei leggendari 'grecs du roi'.

Quanto le edizioni di Anacreonte fossero tenute in conto dallo stesso Bodoni è ben testimoniato dal fatto che nel 1806, dopo aver accettato l'invita a partecipare all'Esposizione Universale di Parigi, lo stampatore le abbia incluse in una lista di quattordici impressioni, selezionate tra quelle giudicate più consone per bellezza ed eleganza e degne di essere esposte.

De Lama II, p. 66; Brooks, 421; Giani, 16; Inediti sull'Anacreonte, Parma 1961; Mingardi, Edizioni bodoniane, p. 106; Hoffmann I, p. 136; Scholderer, Greek Printing, p. 13.

16° (102x68 mm). [4], 120, 122, [2] pages. On title page copper medal with portrait of the Author, on the recto of fol. [π]2 engraved portrait of the dedicatee José Nicolas de Azara. Some light foxing. Contemporary morocco with repairs, gilt-tooled decorations on the covers, gilt title on littering piece on the spine, gilt edges, azure silk pastedowns and flyleaves.

After the first editions of Anacreon, of big format and dated rispectively 1784 and 1785, in which Bodoni offered an essay of his new greek types, in 1791 the royal printer revisited two pritings of the greek poet in two different formats, in octavo and in sedicesimo. This second edition, to which belongs this copy, is considered by De Lama a "graziosa edizioncella".

De Lama II, p. 66; Brooks, 421; Giani, 16; Inediti sull'Anacreonte, Parma 1961; Mingardi, Edizioni bodoniane, p. 106; Hoffmann I, p. 136; Scholderer, Greek Printing, p. 13.