Gonzaga, Scipione (1542-1593).
Commentariorum rerum suarum Libri tres. Accessit liber quartus Paraleipomenon [Greeck] auctore Josepho Marotto. Quos Valentius Gonzaga Card, primum edidit et inscripsitCajetano Fratri inscripsit Rome, Giovanni Generoso Salomoni,Salvatore Bombelli, and Giuseppe Drudi, 1791
Large 4° (276x200 mm). Printed on blue paper. [16], 430, [2] pages. Engraved vignette on the title-page presenting an allegory of the city of Mantua, executed by M. di Pietro, who was also responsible for the engraved vignettes on fols. A1r, K1r, and Aa4r. Engraved portrait of the author on the verso of fol. b4. One engraved plate between fols. Zz2 andZz3, bearing another portrait of Gonzaga along with his family's coa tof arms. Engraved decorated initials and headpiece. Fine contemporary Roman red morocco. Covers within an elaborate gilt frame. Spine with five raised bands; compartments richly gilt tooled. Title in gold on olive morocco lettering-piece. Board edges decorated with small foliate tools, marbled pastedowns and flyleaves, inside dentelles. Gilt edges. Spines lightly discoloured. A very good, wide-margined copy, printed on thick paper.
Provenance: the twentieth-century bibliophile Arturo Dazza (ex-libris onthe front flyleaf).
A fine copy – housed in a handsome contemporary red morocco binding executed in a Roman workshop for a distinguished, if unidentified recipient – of the first edition of the Commentarii by the learned Cardinal Scipione Gonzaga.
Gonzaga composed the work in 1579, although it first appeared in print only in 1791. He is well known for having been the patron of the celebrated poet Torquato Tasso (1544-1595), and the Commentarii also includes a reference to an important manuscript of the Gerusalemme liberata, then in the hands of the Gonzaga family.
The work – originally comprising three Books – is supplemented in this Roman edition with a fourth Book, titled ‘Paralipomeni', which is intended as a continuation of Gonzaga's treatise and was compiled by the abbot and then professor of eloquence at the Jesuit Collegio Romano, Giuseppe Marotto.
Another copy issued on blue paper is preserved in the library of the University of Illinois.
Gonzaga, Scipione (1542-1593). Commentariorum rerum suarum Libri tres. Accessit liber quartus Paraleipomenon [Greeck] auctore Josepho Marotto. Quos Valentius Gonzaga Card, primum edidit et inscripsitCajetano Fratri inscripsit. Roma, Giovanni Generoso Salomoni,Salvatore Bombelli, e Giuseppe Drudi, 1791.
In-4° grande (mm 276x200). Stampato su carta azzurra. [16], 430, [2] pagine. Vignetta incisa al frontespizio con un'allegoria della città di Mantova realizzata da M. di Pietro, cui si devono anche le incisioni alle cc. A1r, K1r, e Aa4r. Ritrato inciso dell'autore al verso di c. b4. Una tavola incisa tra le cc. Zz2 eZz3, contenente un altro ritratto di Scipione Gonzaga con lo stemma famigliare. Iniziali decorate e testatine incise. Raffinata legatura romana coeva in marocchino rosso. Piatti inquadrati da eleborata cornice in oro. Dorso a cinque nervi, con ricchi ferri in oro negli scomparti. Titoli in oro su tassello in marocchino oliva. Bordi dei piatti decorati con piccoli ferri fogliacei, contropiatti e sguardie in carta marmorizzata, dentelles interne. Tagli dorati. Dorso leggermente scolorito. Esemplare ad ampi margini in buono stato di conservazione, impresso su carta forte.
Provenienza: il bibliofilo Arturo Dazza (XX secolo; ex-libris alla carta di guardia anteriore).
Bell'esemplare - impreziosito da una superba legatura coeva in marocchino rosso realizzata in una bottega di romana, non identificata ma insigne per perizia artigianale – della prima edizione dei Commentarii dell'erudito Cardinal Scipione Gonzaga.
Gonzaga compose quest'opera nel 1579, sebbene la sua prima comprasa a stampa risalga solo al 1791. Il Cardinale è noto per essere stato mecenate del poeta Torquato Tasso (1544-1595), e proprio nei Commentarii si può trovare un riferimento ad un importante manoscritto della Gerusalemme liberata, allora proprietà della famiglia Gonzaga.
L'opera – che comprendeva in origine tre libri – vede in questa prima edizione romana l'aggiunta di un quarto libro intitolato Paralipomeni e inteso come continuazione del trattato di Gonzaga; la compilazione si deve all'abate Giuseppe Marotto, professore di eloquenza nel Collegio Romano dei Gesuiti.
Un'altra copia impressa su carta turchina è censita nella biblioteca dell'Università dell'Illinois.
S. Gonzaga, Autobiografia. Introduzione e traduzione di Dante DellaTerza. In appendice ristampa anastatica dell'edizione latina del 1791, Modena 1987.
