Speciale 25 marzo #Dantedì - Bernard Quaritch e Dante

Aspettando il 25 marzo #Dantedì - Bernard Quaritch e Dante

In occasione del #dantedì, riproponiamo in traduzione italiana l'approfondimento di Margherita Palumbo pubblicato in inglese sul Blog PrPh Rare Books nel 2020 (consultabile qui).

Il grande mercato internazionale di libri antichi ha sempre giocato un ruolo fondamentale nella conoscenza e nella trasmissione della tradizione culturale italiana. In tale ambito un contributo davvero notevole si deve a Bernard Quaritch (1819-1899), che nel corso della sua lunga carriera di libraio antiquario ha saputo offrire – sia a collezionisti privati che a biblioteche istituzionali – un'ineguagliabile serie di 'monumenti' tipografici di fattura italiana: codici prodotti negli scriptoria medievali, manoscritti miniati di epoca umanistica, eleganti edizioni aldine, prime impressioni dei 'classici' della letteratura italiana, a cominciare naturalmente da Dante e dalla sua Commedia.

Nato in Germania, nella cittadina di Worbis, nel 1842 Quaritch si trasferì a Londra dove – dopo aver lavorato per il libraio ed editore Henry John Bohn (1796-1884) – pubblicò il suo primo e ancora 'modesto' catalogo autonomo nell'ottobre del 1847: Quaritch's Cheap Book Circular. Stampato su un foglio singolo, a tre colonne, conteneva 400 titoli e presentava già una piccola sezione dedicata ai 'Classici Italiani', con edizioni ottocentesche di opere di Dante, Petrarca, Ariosto, Tasso e Manzoni: i primi spiragli di quell'imponente selezione di volumi che, negli anni successivi, avrebbe offerto alla sua clientela.

A poco a poco, man mano che Quaritch assumeva un ruolo di primo piano nel panorama del commercio internazionale di libri d'antiquariato, i suoi cataloghi si fecero più ricchi e ambiziosi. La differenza e il salto di qualità sono particolarmente evidenti nel suo General Catalogue of Books del 1868, vent'anni dopo la comparsa di Quaritch's Cheap Book Circular. Tre pagine sono interamente dedicate alle opere di Dante (nn. 4043-4071). I titoli elencati riguardano principalmente edizioni sette e ottocentesche, ad eccezione di alcune delle prime voci. Spiccano due copie della prima apparizione a stampa del Convivio, pubblicata a Firenze nel 1490 (nn. 4069-4070); l'edizione della Commedia stampata da Manuzio nel 1502 con il titolo Terze rime, offerta nel fascicolo dedicato all'esordio della celeberrima impresa aldina (n. 4046); la Commedia veneziana licenziata da Bernardino Stagnino nel 1512 (n. 4043), presentata nella copia un tempo in possesso del noto studioso e traduttore dantesco William Roscoe (1753-1831), la cui biblioteca - che conteneva “a number of fine Italian books and manuscripts” (S. de Ricci, English Collectors of Books and Manuscripts, Cambridge 1930, p. 94), era stata venduta a Liverpool nel 1816.

In chiusura di questo General Catalogue of Books, Quaritch pubblicava una lunga lista di Desiderata o 'libri di cui era alla ricerca':

Scorrere questa serie di Desiderata è estremamente interessante. Il corposo elenco offre infatti una preziosa carrellata dei libri in assoluto più ricercati dai collezionisti, veri e propri capolavori tipografici di tutti i tempi e in tutte le lingue, compreso – nella sezione dedicata alle Bibbie che Quaritch voleva acquistare – uno ‘sfizio' come i due volumi della cosiddetta Bibbia Mazarine, stampata da Gutenberg tra il 1450 e il 1460 (“Latin, edition prima, called the ‘Mazarine Bible', 2 vols. Fol. Printed between 1450 and '60, by Guttenberg”).

La lista include anche tre edizioni della Commedia dantesca, quelle evidentemente considerate più ambite: la princeps stampata a Foligno nel 1472 (“Dante, ed. pr. Foligno, 1472”); la Vindeliniana del 1477, la prima ad essere integrata con un commento (“Dante Allighieri, Comedia, Venetis, Vindelin de Spira, 1477”); e la fiorentina del 1481, la prima illustrata da incisioni su disegni di Sandro Botticelli, di cui il libraio esprime il desiderio di acquistare un esemplare con tutte le tavole (“a copy with all the plates”), e non – come nella quasi totalità delle copie registrate – soltanto con le prime due, poste all'inizio dei primi due canti. Nel corso degli anni, Quaritch si occuperà infatti di reperire molte delle edizioni qui listate, come testimoniano in modo clamoroso i suoi diciassette General Catalogues pubblicati tra il 1887 e il 1898. Il successo nel perseguire tale scopo fu conseguenza del suo crescente dominio in sede d'asta (S. de Ricci, English Collectors of Books and Manuscripts, p. 159). Basti citare a questo riguardo, tra tutte, le tre leggendarie vendite Sotheby, Wilkinson & Hodge negli anni 1880 e 1890 in cui Quaritch partecipò “pagando i prezzi più alti per i libri più belli e raccogliendo nei suoi negozi praticamente tutto ciò che valeva la pena avere in quelle gigantesche biblioteche” (ibid.). Tra le sue acquisizioni si contano la collezione del politico e grande mecenate d'arte William Thomas Beckford (1760-1844; si veda The Hamilton Palace Libraries. Catalogue of The First Portion of the Beckford Library, removed from Hamilton Palace, 1882-1883), la Biblioteca di Syston Park, assemblata inizialmente da Sir John Thorold (1734-1815) e accresciuto in maniera significativa dal figlio John Hayford (1775-1831; si veda Catalogue of an Important Portion of the Extensive & Valuable Library of the Late Sir John Hayford Thorold, Bart. Removed from Syston Park, Lincolnshire, 1884), e infine la biblioteca raccolta da Earl Bertram Ashburnham (1797-1878; si veda The Ashburnham library. Catalogue of the Magnificent Collection of Printed Books, the Property of the Rt. Hon. the Earl of Ashburnham, 1897-1898).

Lo stock allora impareggiabile di Bernard Quaritch è presentato nel catalogo n. 175 apparso nel novembre del 1897 e intitolato Monuments of Printing Compasting Books Produced by the Earliest Press in Germany, The Netherlands, Italy, France, Spain, and England from 1455 and 1500, nonostante includesse anche titoli – come dichiarato nel frontespizio – cronologicamente successivi. Il catalogo comprende 643 voci, per lo più relative a edizioni del XV secolo: non soltanto una panoramica decisamente esaustiva della stampa di epoca più antica, ma anche un vero e proprio ‘monumento' alla carriera di Quaritch come libraio antiquario. Un catalogo come non era mai stato pubblicato da nessun libraio e quando Quaritch morì, nel 1899, è probabile che non avesse un soldo, ma possedeva senza dubbio il più bello stock che il mondo antiquario avesse mai visto (S. de Ricci, English Collectors of Books and Manuscripts, p.165).

Quaritch propose i soli incunaboli, per un totale complessivo di 364 voci, anche in un altro catalogo pubblicato sempre nel 1897 e con un titolo leggermente diverso: Monuments of Typography and Xylography. Si tratta di libri che stanno agli albori dell'arte della stampa e in cui gli esempi di fattura italiana fanno la parte del leone: la strabiliante serie di 93 incunaboli stampati in Italia si apre con una copia del De Civitate Dei di Agostino, impressa a Subiaco nel 1465. Entrambi i cataloghi sono introdotti dalla stessa lunga prefazione, in cui Quaritch tratteggia la storia della stampa e presenta la sua collezione come il frutto di una raccolta assidua durata vent'anni, raccolta di cui molti musei potrebbero essere orgogliosi se pur realizzata da ‘semplice libraio' (“the fruit of assiduous gathering during twenty years, and although made by a mere bookseller, is one which many museums might be proud of”).

Monuments of Printing si meritò una recensione sulla prestigiosa rivista accademica Bibliothèque de l'École de Chartes, dove si legge che “Le libraire Bernard Quaritch, de Londres, vient de publier un catalogue d'incunables tels qu'il est rare d'en voir aujourd'hui réunis sur les rayons d'une maison de libraire” (La collection d'incunables de B. Quaritch, “Bibliothèque de l'École de Chartes”, 58, 1897, p. 743). Tale ammirazione era senz'altro ben giustificata: Quaritch era dopotutto in grado di aprire il suo catalogo con un vero libro dei sogni, una straordinaria Bibbia di Gutenberg miniata, stampata su pergamena e offerta per la notevole cifra di 5.000 sterline.

La scheda descrittiva includeva la provenienza dell'esemplare: Quaritch aveva acquistato la Bibbia in occasione della vendita - nel 1897 - della prima porzione della biblioteca di Bertram Ashburnham (si veda il già citato catalogo di vendita The Ashburnham Library, lotto 436). La copia, nella sua originale legatura in pelle, fu acquisita da un altro nome di spicco del collezionismo librario internazionale, l'imprenditore americano Robert Hoe (1839-1909). Quando la Hoe Library venne a sua volta offerta all'Anderson Auction di New York nel 1911 (si veda Catalogue of the library of Robert Hoe of New York, lotto 269), la Bibbia a 42 righe presentata da Quaritch nel suo Monuments del 1897 fu battuta da Henry E. Huntington (1850-1927) per quello che allora era un prezzo da record: $ 50.000. Attualmente è uno dei tesori conservati presso la Huntington Library.

Dante è ovviamente ben rappresentato tra i Monuments, a cominciare da un eccezionale esemplare della Commedia stampato a Foligno l'11 aprile 1472, “uno dei libri più famosi del mondo”, e “prezioso sotto ogni punto di vista”, come lo descrive il catalogo (“one of the most famous books in the world”, “precious from every point of view”). .

Anche questo volume dantesco era stato acquistato da Quaritch all'asta Ashburnham (The Ashburnham Library, lotto 1261). In precedenza era appartenuto al collezionista e studioso aldino Antoine Augustin Renoaurd (1765-1853), che ne aveva commissionato la bella rilegatura in marocchino blu a François Bozérian il Giovane. Offerta dal libraio londinese al prezzo di 240 sterline, la copia fu acquistata dal collezionista di Manchester Richard Bennett (1849-1930) per poi entrare, nel 1902, nella biblioteca del banchiere newyorkese J. Pierpont Morgan (1837-1913). L'iconica sequenza dei nomi dei possessori è testimonianza più che eloquente del grande fascino esercitato dal Dante di Foligno.

Sia la Bibbia di Gutenberg stampata su pergamena che la Commedia folignate sono – insieme ad altri titoli salienti - espressamente citate nella già menzionata recensione al catalogo di Quaritch apparsa sulla Bibliothèque de l'École de Chartes, con le rispettive quotazioni convertite in franchi:

L'autore della recensione sottolinea - giustamente - anche i favolosi prezzi richiesti per “les premier monument de la typographie montrent avec quelle passion sont recherchées les éditions dont presque tous les exemplares sont immobilisés dans les grandes bibliothèques” (La collection d'incunables de B. Quaritch, p. 744). La clientela di Quaritch non era limitata ai collezionisti anglo-americani e il testo stampato sull'ultima pagina dei suoi Monuments of Printing offre uno sguardo sulla sua rete internazionale di acquirenti, sparsi in tutto il mondo:

Tra gli innumerevoli clienti che riconobbero a Quaritch capacità e utilità pressochè ineguagliabili come commissionario alle vendite di libri” spicca in particolare il nome di un grande collezionista italiano: il musicista Benedetto Maglione (1841-1892). Nella sua residenza a Ponte di Chiaia, a Napoli, Maglione aveva accumulato una prestigiosa raccolta di libri e opere d'arte, condividendo la passione collezionistica con la moglie Teresa Oneto. Nel 1934 l'Enciclopedia Italiana dedicò a Maglione una scheda biografica, compilata da una delle figure più note dell'editoria e della bibliofilia nazionali: Tammaro De Marinis (1878-1969). Maglione era particolarmente interessato ai primi libri italiani, in particolare alle opere di Dante e alla letteratura cavalleresca, come testimoniato dal catalogo di vendita della sua biblioteca, avvenuta a Parigi nel 1894 ad opera dei librai Paul, Luard e Guillemin.

Come attesta l'etichetta incollata sulla copertina anteriore del catalogo di vendita, la biblioteca di Maglione conteneva codici miniati, libri d'ore, volumi stampati su pergamena, copie di illustre provenienza, livres à figure, edizioni aldine, incisioni, legature di pregio, e soprattutto “ premières éditions des oeuvres d'Arioste, Boccace, Dante, Pétrarque, Tasso, etc”: una splendida raccolta alla quale Quaritch aveva contribuito in modo significativo.

L'Archivio tuttora custodito presso la libreria fondata da Bernard Quaritch rivela infatti il ruolo centrale svolto dal libraio londinese nell'ampliamento della collezione del bibliofilo napoletano.

Una delle maggiori occasioni di acquisizione arrivò nel marzo 1891, durante l'asta di una parte consistente dell'imponente biblioteca appartenuta a William Horatio Crawford (1815-1888) e ubicata nella sua residenza di Lakelands a Blackrock, vicino a Cork. Ancora una volta la vendita si svolse presso le sale londinesi di Sotheby, Wilkinson & Hodge, dal 12 al 25 marzo. Lo straordinario gusto collezionistico di Crawford era ben rappresentato dal relativo catalogo: The Lakelands Library. Catalogue of the Rare and Valuable Books, Manuscripts & Engravings. Quaritch acquistò numerosi libri, sia per il proprio stock (come il Salterio greco aldino del 1497/98 ca., poi n. 313 nel citato catalogo Monuments of Printing ) sia come agente per collezionisti privati e biblioteche istituzionali, tra cui la Bodleian Library di Oxford. L'Archivio Quaritch si conserva un elenco di una decina di libri acquistati per conto di Benedetto Maglione, con l'intestazione "Marzo 1891. B° Maglione Strada Ponte di Chaia Napoli. Vendita Crawford 12-25 marzo 1891' ("March 1891. B° Maglione Strada Ponte di Chaia Napoli. Crawford sale March 12-25 1891'). La cifra totale spesa da Maglione fu di 510 sterline e 10 scellini, compresa la commissione di Quaritch del 10%. Tra i titoli elencati c'è la Commedia di Dante pubblicata a Foligno nel 1472 (si veda The Lakelands Library, lotto 901). Il catalogo della Biblioteca Maglione presenta una serie pressoché completa delle edizioni quattrocentesche della Commedia, a cominciare naturalmente dal Dante di Foligno, che viene descritto come un “Exemplaire de la bibliothèque Crawford orné au verso du premier f. d'une bordure peinte en or et en couleur” (Catalogue de la Bibliothèque de feu M. Benedetto Maglione de Naples, lotto 338):

Inoltre, fu grazie a Quaritch che Maglione poté ottenere dalla vendita di Crawford un altro straordinario, e ancor più raro ‘monumento della stampa', o - per usare le parole di H.P. Kraus – uno dei ‘tulipani neri' della bibliofilia: la prima edizione dell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, stampata a Ferrara nel 1516 (The Lakelands Library, n. 162). Questa stessa copia era stata venduta a Crawford nientemeno che dallo stesso Quaritch, che per primo l'aveva inclusa in un altro dei suoi leggendari cataloghi: Catalogue Comprising the Best Works in French, German, Italian, Spanish & Portuguese Literature, pubblicato nel 1884-1885 (lotto 26257).

Mentre la copia Crawford-Maglione della Commedia di Foligno fa ora parte della Biblioteca Scheide, donata da William H. Scheide (1914-2014) alla Biblioteca dell'Università di Princeton, siamo molto orgogliosi di aver avuto in tra le nostre mani il Furioso Crawford-Maglione del 1516, un tempo appartenuto anche ad un altro grande collezionista italiano, il ferrarese Giuseppe Cavalieri (1834-1918), avendolo quest'ultimo acquistato all'asta di Parigi del 1894. Considerato a lungo perduto, abbiamo presentato questo notevole 'esemplare ritrovato' in una mostra organizzata nell'ottobre 2016 presso la PrPh Books Gallery di New York per celebrare il 500° anniversario della sua prima comparsa in stampa.

La straordinaria storia di questa copia - compresa una sequenza di curiosi eventi legati alla sua rilegatura all'antica - è narrata nel catalogo Orlando Furioso. Cinque Edizioni Eccezionali, Compresa la Editio Princeps (vedi il catalogo completo qui).

Una storia in cui Bernard Quaritch – come in tanti episodi della storia del grande commercio librario – ha avuto un ruolo incomparabile.

Torna indietro
fake watches