Galli Bibiena, Ferdinando (1657-1743).
L'Archittettura civile preparata su la geometria, e ridotta alle prospettive. Considerazioni pratiche di Ferdinando Galli Bibiena cittadino Bolognese Architetto primario... Dissegnate e descritte in cinque parti. La prima contiene la Geometria, e avvertimenti, prima che à fabbricar si pervenga. La seconda. un utile Trattato dell'Architettura civile in generale, e le divisioni di essa molto facilitate. La Terza. La Prospettiva commune, orizontale, e di sotto in sù. La Quarta. Un brieve discorso di Pittura, e la Prospettiva per li Pittori di Figure, colla nuova Prospettiva delle Scene Teatrali vedute per angolo, oltre le praticate da tutti gli altri. La Quinta. La Mecanica, ò arte di movere, reggere, e traspostar pesi. Dedicata Alla Sacra Cattolica Real Maestà di Carlo III. Re delle Spagne, d'Ungheria, Boemia &c. Parma, Paolo Monti, 1711.
Folio (393x272 mm). [20], 156, [2] pages. Complete with the final Errata. On the title-page, woodcut vignette including the double-headed Imperial eagle. Engraved medallion portrait of the author on fol. +2v (counted in pagination). Seventy-two unnumbered etched plates (outer margin of two plates slightly trimmed), after and possibly by Bibiena. Woodcut animated and decorated initials; woodcut headpieces, large woodcut tailpieces. Tables in text. Contemporary vellum over pasteboards. Smooth spine, later covered with parchment, with inked title. Covers rather stained, losses to the upper one; corners and board edges rubbed. A good copy. Title-page somewhat toned, two small holes, without any loss. Dusting and spotting throughout. The first five leaves and last eight early mounted on paper strips; pale waterstain to lower blank margin.
Provenance: a certain Giovanni Ferrari (ownership inscription on the upper cover ‘Giouanni Ferrarij 173[1]?'; on both covers, the owner had inked the title of the work, ‘l'architettura di ferdinando bibiena Citadino Bolognese architetto primario capo' (the title is only partially written on the lower cover).
The first edition – in its first issue and with the plates in first state – of this masterpiece by Ferdinando Galli Bibiena, ‘patriarch' of a dynasty of artists that dominated Baroque stage and theatre design, building opera houses across Europe, organizing spectacles and festivals at the major courts, and surprising audiences with spectacular imagery. The impressive career of the Bolognese Ferdinando Galli Bibiena began at the service of Ranuccio Farnese II, Duke of Parma and Piacenza. It was in this capacity that he first experimented with one of his most famous inventions in stage design, scena per angolo, or ‘scene viewed at an angle', which was first used for the set of Didio Giuliano, a drama by Lotto Lotti and Bernardo Sabatini, performed – for Ranuccio's birthday – at Piacenza in April 1687. In subsequent years he was engaged by the most renowned Italian theaters, and in 1708 was hired in Barcelona to direct the celebrations for the marriage between Archduke of Spain Charles III of Habsburg – the future Emperor Charles VI – and Elisabeth Christine of Braunschweig-Wolfenbuettel. Ferdinando was later active, together with his sons Giuseppe and Antonio, at the Viennese court, where he further developed his revolutionary angled perspective.
Aimed at students of art and architecture, L'architettura civile is the first manual to formally introduce the term scena per angolo. In the Fourth Part, and more specifically in the chapter Della prospettiva delle scene, o teatri di nuova invenzione, Ferdinando explains the new technique in great detail, citing its ability to transform the static symmetry of the seventeenth-century stage into dynamic scenery. “Rather than using a single vanishing point along the central axis of the stage, the scena per angolo employed multiple vanishing points along multiple axes. The perspective thus worked for a larger proportion of the audience, rather than just for the principal box, helping to democratize the theatergoing experience” (L. O. Peterson, “Making the Stage: The Bibiena as Draftsmen”, p. 31). Although Ferdinando could have been influenced by the work of Giulio Troili and Andrea Pozzo, the application of this technique to scenography was entirely new, and “as the family disseminated the style across Europe through courtly performances and publications, the technique became virtually synonymous with the name Bibiena” (ibid.).
The copy offered here belongs to the original issue, with the date given as ‘MCDCCXI', and without the author's address ‘In Bologna Appresso L'Autore' added to the imprint. The plates are also in the first state, before the addition of plate numbers.
Berlin Kat. 2628; Cicognara 430; Fowler 134; D. Lenzi – J. Bentini (eds.), I Bibiena una famiglia europea, Venice 2000, no. 111a; L. O. Peterson, “Making the Stage: The Bibiena as Draftsmen”, J. Marciari – L. O. Peterson (eds.), Architecture, Theater, and Fantasy. Bibiena Drawings from the Jules Fisher Collection, New York 2021, pp. 23-49; A. Aronson, “The Theatrical Art of the Galli Bibienas”, ibid., pp. 51-69.
Galli Bibiena, Ferdinando (1657-1743). L'Archittettura civile preparata su la geometria, e ridotta alle prospettive. Considerazioni pratiche di Ferdinando Galli Bibiena cittadino Bolognese Architetto primario... Dissegnate e descritte in cinque parti. La prima contiene la Geometria, e avvertimenti, prima che à fabbricar si pervenga. La seconda. un utile Trattato dell'Architettura civile in generale, e le divisioni di essa molto facilitate. La Terza. La Prospettiva commune, orizontale, e di sotto in sù. La Quarta. Un brieve discorso di Pittura, e la Prospettiva per li Pittori di Figure, colla nuova Prospettiva delle Scene Teatrali vedute per angolo, oltre le praticate da tutti gli altri. La Quinta. La Mecanica, ò arte di movere, reggere, e traspostar pesi. Dedicata Alla Sacra Cattolica Real Maestà di Carlo III. Re delle Spagne, d'Ungheria, Boemia &c. Parma, Paolo Monti, 1711.
Folio (mm 393x272). [20], 156, [2] pagine. Completo dell'Errata finale. Al frontespizio, vignetta silografica raffigurante l'aquila imperiale a due teste. Medaglione con ritratto inciso dell'autore a c. +2v (contato nella paginazione). Settantadue tavole incise non numerate (margine esterno di due tavole leggermente rifilate), su disegno e forse di Bibiena. Iniziali silografiche animate e decorate; testatine silografiche, grandi finalini, sempre incisi su legno. Tabelle nel testo. Legatura coeva in pergamena su cartoncino. Dorso liscio, successivamnete rivestito in pergamena, con titolo a penna. Piatti macchiati, mancanze a quello anteriore; angoli e bordi abrasi. Una buona copia. Frontespizio con qualche alone, due piccoli fori, senza alcuna perdita. Tracce di polvere e macchie diffuse. Le prime cinque carte e le ultime otto anticamente montate su strisce di carta; lieve gora al margine inferiore bianco.
Provenienza: un non meglio identificato Giovanni Ferrari (nota di possesso al piatto anteriore 'Giouanni Ferrarij 173[1]?'; su entrambi i piatti il proprietario aveva vergato in inchiostro il titolo dell'opera, 'l'architettura di ferdinando bibiena Citadino Bolognese architetto primario capo' (al piatto posteriore, il titolo è scritto solo in parte).
Prima edizione – in prima tiratura e con le tavole in primo stato – di questo capolavoro di Ferdinando Galli Bibiena, 'capostipite' di una dinastia di artisti che dominò la scenografia barocca e la progettazione scenico-teatrale, costruendo teatri lirici in tutta Europa, organizzando spettacoli e festival nelle principali corti del vecchio continente e sorprendendo il pubblico con immagini spettacolari. L'imponente carriera del bolognese Ferdinando Galli Bibiena iniziò al servizio di Ranuccio II Farnese, duca di Parma e Piacenza. Fu in questa veste che sperimentò per la prima volta una delle sue più famose invenzioni in ambito scenografico - la scena per angolo - utilizzata per la prima volta nell'allestimento del Didio Giuliano, un dramma di Lotto Lotti e Bernardo Sabatini, che andò in scena a Piacenza – per il compleanno di Ranuccio – nell'aprile del 1687. Negli anni successivi venne ingaggiato dai più rinomati teatri italiani, e nel 1708 fu chiamato a Barcellona per dirigere i festeggiamenti in occasione del matrimonio tra l'arciduca di Spagna Carlo III d'Asburgo – il futuro imperatore Carlo VI – ed Elisabetta Cristina di Braunschweig-Wolfenbuettel. Ferdinando fu poi attivo, insieme ai figli Giuseppe e Antonio, alla corte viennese, dove sviluppò ulteriormente la sua rivoluzionaria prospettiva ad angolo.
Rivolto agli studenti di arte e architettura, L'architettura civile è il primo manuale a introdurre formalmente il termine scena per angolo. Nella Parte Quarta, e più precisamente nel capitolo Della prospettiva delle scene, o teatri di nuova invenzione, Ferdinando spiega in dettaglio la nuova tecnica, sottolineando la sua capacità di trasformare la simmetria statica del palcoscenico seicentesco in uno scenario dinamico. “Invece di utilizzare un unico punto di fuga lungo l'asse centrale del palcoscenico, la scena per angolo utilizzava più punti di fuga lungo più assi. La resa prospettica funzionava quindi per una parte più ampia del pubblico, piuttosto che essere privilegio e prerogativa solo di chi sedeva nel palco principale, contribuendo così a democratizzare l'esperienza teatrale” (libera traduzione di L. O. Peterson, Making the Stage: The Bibiena as Draftsmen, p. 31). Sebbene Ferdinando possa essere stato influenzato dall'opera di Giulio Troili e Andrea Pozzo, l'applicazione di questa tecnica alla scenografia era del tutto nuova, e “poiché la famiglia la diffondeva in tutta Europa attraverso spettacoli a corte e pubblicazioni, la tecnica divenne virtualmente sinonimo del nome di Bibiena” (ibid.).
L'esemplare qui offerto appartiene all'edizione originale, con la data indicata come "MCDCCXI", e senza la dicitura aggiunta "In Bologna Appresso L'Autore". Anche le tavole sono in primo stato, prima dell'aggiunta dei numeri.
Berlin Kat. 2628; Cicognara 430; Fowler 134; D. Lenzi – J. Bentini (eds.), I Bibiena una famiglia europea, Venezia 2000, no. 111a; L. O. Peterson, Making the Stage: The Bibiena as Draftsmen, in J. Marciari – L. O. Peterson (eds.), Architecture, Theater, and Fantasy. Bibiena Drawings from the Jules Fisher Collection, New York 2021, pp. 23-49; A. Aronson, The Theatrical Art of the Galli Bibienas, ibid., pp. 51-69.